Un gruppo di grezzi vichinghi porta in tounée un silenzioso e imperscrutabile schiavo guercio specializzato nell'omicidio. Ma il brutale combattente riesce a liberarsi trucidando i suoi aguzzini, risparmiando solo un innocente ragazzetto. E arrivati a questo punto come rifiutare l'offerta di un perfetto sconosciuto di partire per la Terra santa?? E via, verso nuovi orizzonti.
Con questa premessa puzzerebbe tantissimo di Pathfinder vero?? Spadoni, pettorali, gnocca generica, trama casuale e ammazzare i cattivi!! Invece è totalmente un'altra cosa.
Per cominciare non è un film made in USA, è danese, e come se non bastasse è di Refn (Bronson). Ok, quindi niente guerrieri vikinghi fikissimi che fanno Wolverine, niente spade giganti, niente patria e onore, niente riscoperta dei buoni sentimenti, niente gnocca di turno, niente cattivi brutti e neri, niente recensione superfunny sul blog di Whisky Wonka.
Lento, crudo, criptico. Fine.
Va visto in inglese perché in Italia non è uscito né si prevede una data di uscita. Comunque i dialoghi sono pochissimi e insignificanti, tipo "One Eye's gonna kill us all".. insomma, approcciabile un po' da tutti.
Trasuda realismo, storicità e psico-sbroccamenti vari da tutti i tatuaggi celtici. Incredibilmente nello stesso film stanno tutte queste cose: la cruda violenza estrema, i vichinghi (ma vi rendete conto, i vichinghi!), il ritmo lentissimo e un mare di cose concept che non ti fanno capire una mazza. Già, perché alla fine si capisce poco nulla (salvo forse sparandosi un seminario di leggende norrene. Fooorse).
Comunque visto che tendenzialmente chi vuole il medioevo non vuole le menate criptiche d'essai e chi vuole le menate criptiche d'essai non vuole il medioevo (o almeno di sicuro non nello stesso film), Valhalla Rising lascerà tutti perplessi e indecisi se etichettarlo come pura arte visiva o come grandissima minkiata.
Personalmente scelgo di non scegliere e mi godo questa duplicità tutta insieme.
Decisamente consigliato a chi apprezza cose diverse dal solito e si è rotto le balle degli stereotiponi sia del cinema grezzo che di quello concettuale.
Decisamente sconsigliato a chi non vuole sentirsi sballottato tra due realtà.
Voto: astenuto, ma gran figata