venerdì 23 aprile 2010

The gamer - recensione

Provate a immaginare cosa farebbe Super Mario a quei programmatori che l’hanno infilato in un mondo dove, da vent’anni, dovunque voglia andare rischia la vita per colpa di pozzi senza fondo, piante carnivore, funghi malefici, tartarughe assassine, colonne di fuoco, fiumi di lava e trappole mortali varie… e in più questi sadici programmatori continuano a fargli rapire la donna! Inaccettabile! Probabilmente dopo ogni game over il povero Mario sarà lì a pianificare la sua vendetta affilando funghi e stelline..

Proprio su questa ipotesi si basa il film.

Prendete Steve Jobs, Bill Gates e Dart Sidious, metteteli in un frullatore e avrete il supercattivo di turno, un simpaticone belloccio brillantone genio dell’informatica che ha inventato un rivoluzionario sistema per vivere la tecnologia. La genialata sta nell’impiantare una cellula particolare, chiamata nanex, nel cervello della gente, questa si riproduce sostituendo le normali cellule cerebrali e fa funzionare i cervelli online! Client server, e robe così, in modo che due cervelli si possano connettere tra loro e uno controlli l’altro. Grandemente terrificante come cosa, ma invece di usare questa invenzione per scopi bellici ci fanno dei giochini. Ma brillantone avrà forse qualche losco e imprevedibile secondo fine??

Prendete The Sims, Facebook e Youporn, metteteli in un frullatore e avrete il primo gioco inventato dal brillantone, Society! Un sistema in cui, in uno spazio apposito, della gente è pagata per farsi controllare, e altra gente paga per controllare. Ovviamente l’unico scopo di questo sistema è orgiastico-baccanale.

Ma questo non basta! Una volta soddisfatto l’eros c’è da soddisfare il vecchio caro thanatos! E così brillantone riesce a ottenere dei criminali condannati a morte per i suoi scopi di pura viulenza. Prendete Unreal Tournament e mettetelo in un frullatore da solo, o anche non mettetecelo, e avrete il secondo gioco inventato da brillantone, Slayers! Qui, in aree debitamente attrezzate, i condannati a morte più prestanti sono controllati da giocatori e si ammazzano esattamente come in Unreal, mentre quelli meno prestanti fanno gli npc sfigati.

Ok, ora prendete Massimo Decimo Meridio, Duke Nukem e Bruce Willis, metteteli nel solito frullatore e avrete il nostro protagonista, sto tizio condannato a morte per omicidio ma forse innocente, idolo delle folle a cui basta vincere una partita, la trentesima, per ottenere la libertà.

Perfect! Ora mancano solo degli hakers alla Matrix, delle figlie rapite, dei ragazzetti fighetti pieni di soldi, un po’ di architettura razionalista, un nigga gangsta killer, un piano malefico per la conquista dell’universo, la solita merda che è venuta a galla, svariate armi bizzarre e il piatto è pronto!

Ok, detto così sembrerebbe pura idiozia galoppante. Ok, lo è. Però c’è una scena che vale tutto il film e ve la spoilero: non ve l’aspetterete, ma Duke Nukem vuole evadere dal sistema, e a un certo punto riesce a farsi scollegare dal suo fighetto giocatore e a farsi contrabbandare un superalcolico. Appena prima che inizi una partita si tracanna l’alcol, per poi barcamenarsi nell’arena tra le cervella schizzanti degli avversari. E mentre già tu pensi a qualche collegamento sinaptico inibito dall’etanolo, lui trova un pikup, si infila due dita in gola e sbocca nel serbatoio! E ci fa pure pipì! E il pikup parte!!! Traaaaaaash!!! Neanche McGyver ci avrebbe mai pensato!

Voto: klapaucius, lapmylovepump, pepperonipizza