martedì 31 agosto 2010

venerdì 27 agosto 2010

Pandorum - recensione

Degli astronauti si risvegliano in una buia astronave disorientati e con solo qualche frammento di memoria. Nell’oscurità cercheranno di recuperare i ricordi relativi alla propria missione e di risvegliare il motore della nave per evitare la solita tragica morte. Dovranno però confrontarsi con misteriose presenze a bordo e con Pandorum, la misteriosa sindrome da sbrocco causata dal misterioso sonno spaziale.

Un sacco di mistero. Tipo che ti aspetti che da un momento all'altro salti fuori Raz Degan a commentare.


Dal trailer mi aspettavo un sacco di psicosi e paranoia, buio e solitudine, labirinti mentali di morte e montagne di follia, strade perdute nell’impero della mente e sentitevi liberi di aggiungere altre citazioni a caso di opere sbroccacervello.


Invece no, la parte paranoica e abbastanza relegata e mal fatta. Ma caxxo, quella era la via, mica i ridicoli mutanti schifosi! Ma chissenefrega dei mutanti schifosi! Già, perchè ci sono dei mutanti schifosi, e ve lo spoilero per il vostro bene nel caso anche voi siate stati illusi dal trailer. Una specie di mix tra Alien e Universo di Heinlein, però senza i caratteri peculiari di entrambi.


I mutanti e tutto quello che li riguarda secondo me hanno affossato un film altrimenti decisamente valido.


Ma dannazione, già che i mutanti cacciatori abilissimi scaltrissimi agilissimi e spietatissimi vadano in giro per la nave con ‘ste armi tipo fiamme ossidriche blu accese è ridicolo. Ma dai caxxo è tutto buio, la spada laser si nota e la gente scappa diamine! Se solo ci fosse stato un unico fottutissimo alien al posto di tutti quei mostroni incompetenti con le borchie..


Ma va beh, lasciamo stare i mutanti che è meglio. Però dai caxxo, che ridicolo è che il loro covo è proprio esattamente intorno al reattore della nave che è proprio esattamente dove stanno andando i nostri eroi?! Ma daaai.. e tutta quella parte lì del reattore, daaai, che imbarazzante.. Non posso non raccontarvela..


Ok, dopo la parte psicotica del risveglio astronauta giovane e astronauta vecchio decidono di girare per la mastodontica nave alla ricerca del reattore per riattivarlo e restare tutti vivi, astronauta giovane parte mentre astronauta vecchio (Dennis Quaid) resta al computer a dargli indicazioni radio.


Astronauta vecchio vive la sua bella psicosi in stile Fight Club, mentre astronauta giovane incontra un casino di gente. Ma un casino proprio, tipo la foresta di Lost. Isola deserta un par di balle.


Va beh, dopo un sacco di fuga, mistero, personaggi stereotipati, mutanti cacciatori e corridoi alla Quake 2 arrivano a sto caxxo di reattore della nave, e dovete sapere che astronauta giovane è un fottutissimo ingegnere meccanico, e non si ricorda una mazza di niente tranne come far funzionare quel reattore. Ottimo! Se non fosse che, come vi anticipavo, il reattore è proprio la casetta dei mutanti, che ci dormono intorno in un’inguardabile orgia-tonnara.


Astronauta giovane e i suoi compagni stereotipati (che sono l’ultimo dei Mohicani dello spazio, la Mila Jovovich di Resident Evil de noartri e un vecchio pazzo cannibale superselfish) si trovano su un ponte a pochi metri dal pannello di controllo del reattore ma esattamente sopra la tonnara di mutanti. E i terribili mutanti spietati non hanno neanche una dannata sentinella sveglia, dormono tutti e non si accorgono di nulla. Eeeeeee, certo che gli alieni di quando ero giovane io erano tutta un’altra cosa! Quando c’era Alien gli umani morivano in orario!


Classicamente il ponte si smonta, l’ultimo dei Mohicani riesce a reggerlo con la putenza delle braccia per non farlo fracassare addosso ai mutanti, ma astronauta giovane cade. E non si fa niente e nessuno ancora si sveglia. Perfetto. Ora, memore degli insegnamenti profusi durante uno dei tanti incontri sulla nave, decide di camuffare il proprio odore per non essere scoperto dai mutanti, perché non scherzano un caxxo quelli lì! Basta che sei lì vicino e si accorgono subito di te! Spietati feroci professionisti dell’uccisione! Dormono ancora tutti, e astronauta giovane camuffa il proprio odore ricoprendosi di pezzi di cadavere, viscere e altre cose schifose di cui i feroci mutanti si nutrono. Grande idea, come se in casa mia un ladro si cospargesse di polenta taragna per non essere notato. Se si ascolta attentamente si sente il pianto disperato di Predator in sottofondo.


Comunque lo stratagemma funziona, e astronauta giovane si struscia sopra l’orgione in una sequenza che ricorda un casino quella della roulotte dei marocchini di Tre uomini e una gamba. O quella dei puma de Le follie dell’imperatore. E, proprio come queste, alla fine i cattivi si svegliano e sono caxxi. Ma astronauta giovane, ancora agghindato tipo Leatherface, riesce a salvarsi, l’ultimo dei Mohicani fa cadere il ponte ammazzando un po’ di gente per poi sacrificarsi con onore, il cannibale superselfish scappa matematicamente verso una morte tragica e dolorosa e la gnocca di turno, niente, fa il tifo. Va beh, chiaramente il nostro eroe riattiva il reattore, che misteriosamente libera una scarica di energia esattamente dove c’erano i mutanti uccidendone un casino, e via, verso la paranoica ma lievemente prevedibile conclusione e l’osceno lieto fine. No, i mostroni non erano un'allucinazione schizzofrenica, non c'è speranza.


Il film aveva le premesse per essere il Valhalla rising dello spazio, invece è stato sviluppato come il Niente di speciale coi mostri ridicoli dello spazio. Veramente un gran peccato.


Voto: dopo averlo visto Alien si è suicidato a testate contro un reattore nucleare, mentre Predator si è dato alla pesca. Ora si fa chiamare Pescator. Nessuno ha ancora acquistato la sua collana di documentari.

lunedì 23 agosto 2010

Solomon Kane - recensione

Un sanguinario guerriero del XVI secolo invasato religioso è braccato da Satana e gira per il vecchio mondo con la sfiga alle calcagna.
Tra una cappa e una spada, uno stregone dark e un'allegra famigliola supesimpa, misteriosi cattivoni palestrati e mostri alla Diablo 2, Solomon cercherà la sua via verso la redenzione e bla bla bla quello che Dio vuole da me. Come subquest sviscererà anche la verità sul suo triste/travagliato/tenbroso passato e sulla sua famiglia, più imputtanata di Beautiful.

L'ambientazione 1500 mi è sempre piaciuta un casino, peccato che la trama del film sia medissima. L'attore protagonista non mi ha convinto per nulla, nè il personaggio di Solomon, nè i cattivi.

Non ho idea di come sia in confronto coi libri o coi fumetti, ma di sicuro con tutti quei vestiti fikissimi potevano fare decisamente meglio.

Voto: 5