E finalmente ce l’abbiamo fatta a vederlo! Nonostante l’epica affluenza alle sale anche dopo un mese di programmazione..
Ok, partiamo, abbiamo un pianeta Terra del futuro che va a meretrici perché quegli infami esseri umani lo dissanguano prosciugandone le risorse. Ma, gran botta di culo, si trova un pianeta fichissimo abbastanza simile alla terra, a soli sei anni di viaggio, ricco di un supermetallo che sulla Terra vale un casino di soldi. Che figata, l’unico piccolo intoppo è questa popolazione indigena e arretrata che vive sugli alberi sopra ai giacimenti. Ahahahahaha, pazzesco, vanno in giro mezzi nudi con archi e frecce! Ahahahaha, e sono blu! Sfigati! E sono tutti rispettiamo la natura di qua, l’equilibrio delle cose di là! Tipo dei superpuffi alti due metri. Pazzesco!
Beh, non saranno certo un problema per il maniaco della violenza di turno, un generale dei marines identico a Brian Fury di Tekken, che ovviamente intende appianare i dissapori e portare la pace a suon di diplomatiche mazzate.
Oltre al piano “mazzate” esiste anche una proposta pacifista e pacifica e pacifizzante di studio e coesistenza con gli indigeni, il piano “Avatar”! Questi pacifisti debosciati creano corpi uguali a quelli dei puffi giganti e li guidano grazie a un link col proprio cervello, con lo scopo di entrare nella società aliena, studiarla e capirla. Peace & love!
Una serie di sfortunati eventi porterà un marine a fare il pilota di avatar al posto di suo fratello scienziato, ma i suoi rapporti con la società aliena saranno più profondi del previsto, mettendolo in un gran bel casino.
La trama in effetti non è nulla di sconvolgentemente innovativo, un po’ Pocahontas, un po’ Ultimo samurai e un po' Balla coi Lupi, piuttosto prevedibile e con gran stereotiponi. Sì, c’è anche Nonna Salice.
Questo è il grande bug del film, la storia non stupisce, ma bisogna ricordare che è un progetto nato 15 anni fa, probabilmente allora avrebbe spaccato concettualmente, uscendo oggi accetta il compromesso di essere follemente accurato tecnicamente, suonando però come già visto.
Però, cosa vuol dire però, non lo so, però, al di là della trama ci sono un pacco di considerazioni da fare.
Piacevole e originale tutto il pianeta Pandora, con ecosistema, animali, linguaggi, usi e costumi studiatissimi e originali. Ottimo connubio tra concept ed effetti nella creazione di questo mondo, a volte ho avuto proprio l'impressione di essere finito dentro qualche raccontino di gioventù di Martin (che secondo me nella fantascienza dà il meglio, chi non lo conoscesse può approfondire con le due raccolte "le torri di cenere" e "i re della sabbia", tutti racconti brevi che stendono, consigliatissimi).
Anche se qualche caratteristica biologica mi ha lasciato un po’ perplesso, tipo gli animaletti che quando sono in pericolo si illuminano tantissimo e iniziano a volare in stile elicottero a mezz’aria a due all’ora! Credo che la natura, per mantenere l’equilibrio delle cose, abbia voluto fornire ai predatori della foresta un facile e incoraggiante aperitivo.
Altro lato positivissimo è l’assenza di boiate alla Pocahontas in gita a Pufflandia sulla natura che è buona, sull’amore che trionfa e sui buoni sentimenti che risolvono le guerre. Contro ogni aspettativa la Pocahontas della situazione è una donna coi coglioni che non esita a ricorrere alla vecchia sana violenza, e l’inevitabile scontro armato è inevitabile veramente. Il rischio di cadere in simili puffboiate buoniste secondo me era enorme, gran lavoro per aggirarlo!
Mooolto mooolto scontato lo scontro natura vs tecnologia, e anche molto nerd, ma sono rimasto positivamente stupito dal fatto che la scontatezza non è mai così pesante da dare fastidio durante il film.
Inutile dirlo, gli effetti fanno paura, cioè gli effetti sono il film, ma per fortuna non si scade nel "manierismo", la tecnica rimane uno strumento, il che, soprattutto col 3d, è una rarità. Ribadisco che gli effetti non spaccano da soli, ma per l'ottimo connubio con il concept di tutto Pandora.
Molto originale la storia della connessione! Senza spoilerare troppo, questi alieni hanno una trecciazza che funziona un po' da usb, permettendo loro di connettersi agli animali, alle piante, agli spiriti degli antenati, ai propri simili e addirittura a questo dio-gaia fatto di tutte le cose viventi. Qui secondo me c'è il fulcro concettuale di tutta la baracca, come dire, grazie al caxxo che siete buoni e pacifisti e rispettate il pianeta, ci parlate! Parlate con gli alberi, i morti e Dio! Così sono capaci tutti. Terribile contrasto con la solitudine e l'isolamento dell'essere umano e la sua incolmabile ignoranza, che nessuno accetta. E per forza che si ammazza la gente e si consuma il pianeta.
Insomma, anche concettualmente non lo trovo così sterile come potrebbe sembrare.
Anche se noi estimatori della fantascienza in fondo in fondo siamo contenti che la nostra passione sia piuttosto snobbata e di nicchia, sono felice e orgoglioso come Pocahontas a Pufflandia per il fatto che un film di fantascienza sia stato visto e apprezzato da così tanta gente.
Il voto è anche affettivo, come sempre.
Voto: 9